
🌙 Livorno, Movida al Bivio
La Città Tra Degrado, Istanze di Sicurezza e L’Ordinanza “Fotocopia”Livorno. Le notti livornesi, soprattutto nel cuore pulsante della città, sono diventate il palcoscenico di un amaro scontro tra le esigenze di sicurezza pubblica, la qualità della vita dei residenti e la regolamentazione del divertimento. Al centro della polemica non c’è solo la rumorosa realtà di vie come la nota Cambini, ma un vero e proprio cortocircuito istituzionale tra la Prefettura e il Comune, che rischia di lasciare i cittadini intrappolati nel degrado.
⚠️ L’Allarme del Prefetto
“Rischio Sicurezza”L’intervento del Prefetto, Dr. Dionisi, è stato chiaro e perentorio. Lontano dalle solite esortazioni, il monito inviato al Comune ha sollevato un allarme di sicurezza pubblica. La via in questione, un budello stretto tra palazzi, non è strutturalmente adatta a reggere l’afflusso di migliaia di persone, superando di gran lunga la sua capienza massima stimata. Il Prefetto ha richiesto misure concrete e incisive:Contingentamento degli accessi (il cosiddetto “numero chiuso”) per evitare l’eccessivo affollamento. Divieto di vendita e consumo di alcolici in determinate fasce orarie notturne.La richiesta è nata dalla cronaca quotidiana che affligge la zona: schiamazzi molesti, degrado urbano, atti di vandalismo e, come denunciato dai residenti, una percezione di insicurezza che erode la fiducia nelle istituzioni.
📄 L’Ordinanza “Fotocopia” e le Critiche dei Cittadini.
Di fronte a un “warning” così serio, l’attesa per la nuova ordinanza comunale era alta. Ma, secondo molti, la risposta del Comune non è stata all’altezza della gravità della situazione. Le misure adottate, che prevedono la chiusura anticipata dei locali e la limitazione della vendita di alcolici da asporto, sono state definite dai comitati di residenti come una “fotocopia” delle precedenti sperimentazioni.

https://www.comune.livorno.it/it/news/1838072
📢 “La vigente ordinanza è praticamente sovrapponibile a ciò che veniva indicato nel protocollo sperimentale che non ha dato alcun tipo di miglioramento,” è l’accusa unanime. Il vero nodo, come sottolineato anche dai commenti critici, è l’assenza di un chiaro impegno sul contingentamento. Il cuore del problema, infatti, non è solo l’orario di chiusura, ma il volume di persone che trasforma una via residenziale in una “discoteca a cielo aperto”, priva di servizi e sorveglianza adeguata.
⚖️ Il Dubbio della Responsabilità
La sensazione diffusa è che si stia assistendo a un “rimpallo” di responsabilità. Il Comune, evitando di adottare le misure più drastiche richieste dal Prefetto,in primis il numero chiuso, misura impopolare tra gli esercenti ma essenziale per la sicurezza – sembra aver scelto una via di mezzo, che non sposta l’asse del problema. Per i cittadini, la posta in gioco è altissima: sicurezza, igiene e quiete notturna. Per le istituzioni, è una prova di capacità decisionale. L’inerzia o la non volontà di normare efficacemente questa deriva rischia di accelerare l’instabilità sociale, portando i residenti alla disaffezione verso chi dovrebbe tutelarli.In attesa di sviluppi che possano davvero mediare tra gli interessi legittimi del commercio e il sacrosanto diritto alla quiete dei residenti, la “telenovela all’italiana” della movida livornese continua, con la città che spera in un atto finale deciso e, soprattutto, efficace
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